Bruxelles 1 – 3 marzo 2008
Con Ryanair da Forlì, con Agostino.
Partenza assai ventosa, a rischio di cancellazione del viaggio, arrivo nelle medesime condizioni; sistemazione in albergo e subito nella Grande Place che è una delle cose più notevoli di Bruxelles. Nel dopo cena ci siamo mangiati un dolce tipico a base di burro a panna: davvero ottimo e altrettanto stomachevole (non ce la farò più a mangiarne). La sera mi colpiscono i grattacieli colorati (cioè con luci e scritte variabili): ho proprio l’animo da fanciullo. Andiamo a messa in una chiesa in cui si officia in francese: se fossi andato a una conferenza alla Sorbona avrei capito le stesse cose, nada de nada.
Il giorno successivo un po’ di giretti per la città senza una meta particolare dopo di che ci tuffiamo nel Museo delle Belle Arti dove un nome spicca su tutti: Bruegel, entusiasmante, meraviglioso, stupendo, poi la morte di Marat di David (e ho capito perchè Napoleone, Dio lo perdoni per il resto, lo ha scelto come pittore ufficiale). Visita, poi, alla cattedrale, davvero bellissima anche questa, non l’avrei mai detto che una città apparentemente fredda ed insignificante come pensavo fosse Bruxelles, avesse, invece, tali tesori.
L’ultimo giorno si visita l’Atomium, mito di me piccolino perchè era rappresentato sulla sovracopertina dell’enciclopedia che aveva mia cugina (di cui, purtroppo, non ricordo il nome). Dall’esterno è una struttura simpatica nella sua originalità, all’interno è decisamente deludente salvo un buon panorama.
Visita all’Europarlamento (la politica costa e si vede) poi un salto (all’esterno) del palazzo reale di Laken, visita a qualche chiesa di cui non ricordo i nomi e ritorno a casa la mattina del 4 con un filo di neve all’aeroporto. Per la prima volta da che ho iniziato a viaggiare (e non è molto) non ho provato un grande entusiasmo, anzi un po’ di delusione.