Il 22, per fare contento Agostino che lentamente è in via di ripresa, compriamo il biglietto del seightseeing (23 € compreso il trasporto dalla fermata di Sliema – di fronte al nostro hotel) fino al traghetto – scopriremo poi che il ritorno in traghetto non era compreso , non è il costo (4.65 €) ma il trattamento che abbiamo subito all’imbarco… dicevo viaggio in pullman scoperto per l’isola di Gozo, seconda isola dell’arcipelago maltese.
Artisticamente non ho visto niente di interessante salvo i soliti, sempre gradevoli, marmi delle pietre tombali nella cattedrale (in restauro la facciata): mi ha piacevolmente colpito la particolare devozione verso Pio IX con statua sul sagrato e reliquie all’interno della Cattedrale. Insignificante la grotta di Calipso mentre bellissima la zona di Dwejra Bay con la finestra azzurra e Fungus Rock, mare di un colore blu azzurro che non avevo mai visto in vita mia e che mi sembrava finto tanto era intenso, davvero uno spettacolo bellissimo. Sempre lì ci sono anche i “resti” delle saline, molto carine da vedere specie per un iperteso come me che deve sfuggire il sale come la peste.
Caravaggio e Dwejra sono le due cose mi fanno desiderare di tornare a visitare Malta.
La giornata è occupata tutta da questa escursione così che non mi dedico ad altro in attesa della partenza il giorno successivo.
Agostino ringalluzzito più che mai decide di andare a fare una escursione in battello chiamata crociera dei due porti (gratis compresa nel biglietto del seightseeing) assieme alle due ragazze così mi ritrovo in solitaria a tornare a Valletta avendo come meta il Palazzo del Gran Maestro, attuale sede del Parlamento. Visita dell’armeria dove sono esposte armi ed armature dei cavalieri e dove la lente sinistra dei miei occhiali decide di abbandonare questa valle di lacrime spezzandosi, a seguito di caduta, in svariati pezzi.
Semi orbato, mi trascino sulle scale a chiocciola per vedere la parte superiore del palazzo, trascinandomi il trolley perchè non è stata prevista una zona dove lasciare le borse ingombranti; visita carina ma niente più per cui mi dirigo all’Upper Barraka Gardens dove, casualmente, assisto allo sparo del cannone di mezzogiorno e da dove si vedono le prove (o almeno credo, questo è quanto sostiene Agostino) per i fuochi artificiali. Mi ha impressionato il fatto che il giovane soldato addetto allo sparo sia poi salito nel giardino e, con un secchio alla mano, abbia chiesto offerte ai presenti: mi è parso indecoroso.
Così è terminata l’avventura maltese, con varie ombre, come non mai prima, ma con la certezza di avere visto una delle opere più straordinarie di Caravaggio, esperienza da non perdere nel corso della vita; dopo avere visto quel quadro vorrei proporre l’adorato pittore per la beatificazione.