Granada, tu tierra esta llena de lindas Mujeres de sangre y de sol

Rieccoci, dunque dicevo… dopo la visita al Monastero di San Girolamo (dove si poteva assistere ai vespri delle Monache ma non alla Messa) andiamo in giro per la città in cerca di una Messa prefestiva, la troviamo in una Chiesa dell’Albaicin.

Messa celebrata in una cappellina alla quale si accede da un cortile perchè la Chiesa è chiusa per lavori. La Messa dura il giusto secondo i miei gusti ed è, per me, un’esperienza splendida perchè ho capito tutto quello che il prete diceva: i miei sforzi per imparare la lingua qualche piccolo risultato lo stanno dando!!! Serve messa un sacrestano o qualcosa di simile che è il clone invecchiato di Agostino sul quale infierisco senza pietà per convincerlo a cambiare look.

Il giorno successivo è dedicato all’Albaicin e al Sacromonte fino ad arrivare all’Ermita de San Miguel Alto, il tutto non entusiasma proprio per niente:  moltissime deiezioni canine (mierdas de perro), bisogna stare davvero attenti perchè sono tantissime e “ben disposte” in giro. Ci inerpichiamo in queste stradine che portano alle famose Cuevas ma proprio non riesco ad esaltarmi, così l’Eremo non è nulla di interessante (peraltro chiuso, le Chiese si fanno desiderare quanto ad orari, ora capisco cosa significa fare la siesta).

Dietro l’Eremo c’è il carcere minorile… e le mura della città, davvero brutte e mal conservate, sono una curiosità solo se viste da lontano… Scendiamo infine rinunciando alla visita del Museo del Sacromonte (5 € ) che proprio mi entusiasma come un dito in un occhio anche se la salita è stata interessante perchè ho potuto vedere i frutti degli agave (praticamente degli alberi).

Ridiscesi, dunque, verso la città, decidiamo di rifocillarci in un ristorantino che si chiama Matices (in Calle Cardenal  Mendoza esquina San Juan de Dios): scegliamo entrambi un hamburger tipo quelli di Mc Donald, devo dire che questo era tutta un’altra cosa: buono, con verdura fresca, ben cotto, abbondante insomma bene bravo bis. Vista l’ora (le 14 passate) non oso chiedere altro ma un tipo arrivato dopo di noi ha ordinato alcuni piatti che avrei volentieri fatto fuori, in definitiva se capitate in zona vale la pena fermarsi anche se non è molto attraente (e non economicissimo).

Questo è stato il miglior pranzo consumato a Granada, peraltro alcuni sono stati a base di dolci (come si può vedere da alcune foto) quindi l’esperienza non è molto significativa.

Chiusa questa lunga e inconsueta parentesi culinaria voglio parlare dell’altro capolavoro splendido che ho potuto visitare ovvero la Cartuja, cioè la Certosa che è una esplosione barocca fantastica, splendida, meravigliosa, unico neo: non poter scattare foto. Non so spiegarmi il perchè ma l’ubriacatura di ori e marmi è qualcosa che mi incanta, tra l’altro è interessantissimo questo eccesso con la sobrietà ben nota dei monaci (che non parlano quasi mai, come dovrei imparare da loro).

Ebbro di tale profusione di magnificenza mi sono riportato verso il centro per dare un’occhiata in giro verso la Carrera del Darro. Giornata ancora soleggiata con un clima favoloso: nelle ore centrali del giorno sarei stato volentieri con maglietta a maniche corte (non ho l’età e non l’ho fatto però la tentazione è stata forte). Cena in un locale del centro con paella precotta mangiabile ma niente di più, buono invece il vino e a prezzi ottimi (possibile che in un ristorante italiano non si possa bere un buon vino senza spendere meno di 15 €? lì con 8 ce la siamo cavata alla grande).

Viene, dunque, il momento del ritorno: il risveglio è traumatico: un freddo polare per cui ci dedichiamo a qualche compera, ad un giro in centro a rivedere alcune cose e ci fiondiamo sul bus (pieno). Sicuramente Granada è città llena de sol (i primi giorni) y de mujeres: mai viste tante ragazze molto belle come qui (un po’ troppo truccate, spesso; ma davvero molto belle); fortunatamente del sangre nessuna traccia.

Un’altra cosa che mi ha molto colpito è il fatto che bastava spostarsi di pochi metri dalle strade centrali per non trovare più nessuno in giro, un autentico deserto e non solo la sera: in pieno giorno, nel Sacromonte non si vedeva nessuno in giro, cosa che non mi rassicurava molto, anche se non è mai successo niente e, anzi, in centro la città mi pare davvero tranquilla e molto vivibile.

Come a Barcellona, anche qui  i pedoni sono ben trattati (salvo che passino col rosso),  le auto che svoltano nelle laterali e incontrano i pedoni si fermano praticamente sempre; bellissimi i passaggi pedonali con l’indicazione dei secondi di durata: basterebbe poco per migliorare le cose, un minimo di attenzione nei viaggi e si potrebbero copiare (e magari pure migliorare) le buone idee degli altri, ci guadagneremmo tutti.

Arrivati in aeroporto abbiamo la pessima sorpresa di scoprire che non ci sono notizie del volo di ritorno, poi vengo a sapere che pare sia stato soppresso causa neve.

Tre ore di ritardo pongono fine ad una carenza di informazioni non entusiasmante. prima dell’imbarco un troppo solerte funzionario sottopone tutti alle forche caudine della misurazione delle valigie: fortunatamente la passo senza problemi (e pensare che volevo comprare un librone di 600 pagine alcuni minuti prima, cosa che mi avrebbe costretto ad un imprevisto esborso di ulteriori 35 €); il povero Agostino, invece, cade nelle grinfie dell’arcigno funzionario che non sente ragioni (Agostino non aveva superato le dimensioni, si era semplicemente incastrata una cerniera): non ci sono stati santi, il tipo ha imbarcato il trolley come valigia a 35 €.

Se si considera che l’aereo aveva 3 ore di ritardo (che all’inizio e per un bel po’ nessuno aveva segnalato, o meglio nessuno aveva dato informazioni precise) e che si era semplicemente incastrata una cerniera mi pare che il funzionario sia stato un pelo troppo solerte, purtroppo in quelle condizioni non è facile poter protestare, speriamo non accada più.

Tirando le somme, Granada è una città carina che non ha, però, il fascino di Barcellona; offre alcuni siti straordinari ma, nel complesso, non mi entusiasma e tuttavia mi è piaciuta tanto che non mi dispiacerebbe affatto viverci…

[nggallery id=26]

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.