Dopo la grande festa di domenica, per il 75mo compleanno della mamma, a Campegine, presso il ristorante “il piccolo oceano” (una festa, dopo tante preoccupazioni, ci voleva proprio), che è andata bene come non speravo, oggi ennesima tappa di avvicinamento: ho chiesto la residenza a Parma, dopo lunghissimi anni di assenza.
Nell’occasione, si sa, come dice Shakespeare, che i grandi eventi vengono accompagnati da grandiosi avvenimenti, non mi sono fatto mancare niente così mia madre è rovinosamente caduta, in cantina, fortunatamente con solo lividi ed escoriazioni, ma ne avrei volentieri fatto a meno.
Sto ancora pensando al Vangelo di domenica, l’episodio che vede protagonisti il povero Lazzaro, il cosiddetto ricco epulone ed Abramo…
Nel frattempo è ricomparso il mio amico rospetto, forse non lo stesso, chissà, stavolta nascosto sotto i bidoni dell’immondizia: aaa principesse disposte a baciarlo cercasi.
Certo ci è abbastanza ostica l’idea di baciarlo, cioè trattarlo bene, mentre non ci fa nessuna impressione baciare uomini e donne che, nella quotidianità, ci maltrattano, magari celati dietro gli abiti del principe azzurro.
Non è semplice chiamare le cose, anzi le azioni, con il loro nome.