Trovo nella cassetta delle lettere un avviso di tentata consegna di una raccomandata: l’indicazione è di recarsi presso l’ufficio postale di cui viene indicata la sede e gli orari di apertura.
Mi ci reco il giorno successivo, cioè oggi; mentre mi avvicino al totem per prendermi il numero, un’impiegata si avvicina e mi chiede cosa devo fare, glielo spiego e lei mi invita a passare il codice a barre davanti al lettore del totem: la risposta è negativa: la raccomandata non è disponibile.
L’impiegata mi spiega che il plico sarà disponibile tra 5 giorni lavorativi, cioè martedì prossimo.
Chiedo se questa informazione sia riportata nella comunicazione che ho trovato in cassetta e ricevo un secco e deciso “no”; non contento, tornato a casa, ho voluto verificare tramite il servizio di tracciamento online ed ho scoperto che l’agognata raccomandata sarà disponibile da domani.
Ora mi pongo il problema: se ascolto le indicazioni del sito domani torno all’ufficio postale dove rischio di trovare l’impiegata di oggi, che potrebbe redarguirmi ricordandomi che mi aveva detto di tornare martedì prossimo e quindi fare un viaggio a vuoto, se seguo le indicazioni dell’impiegata resto con l’ansia fino a martedì, non avendo idea di chi mi scriva e per quale motivo.
Noto un evidente problema di comunicazione, facilmente risolvibile scrivendo sull’avviso le informazioni del caso, non mi sembra niente di straordinario.
Se poi le informazioni tra i diversi canali comunicativi coincidessero sarebbe fantastico, ma mi accontento di un passo alla volta, d’altronde siamo a Parma, città creativa UNESCO per la gastronomia, non per il servizio postale.
Parma, 20 settembre 2023, luttuoso ricordo della presa di Roma