Ebbene, a dimostrazione che il tempo corre, il giorno 16 dicembre 2022 ho festeggiato l’inizio del tredicesimo anno come ispettore; correva l’anno 2010 quando di prima mattina, emozionatissimo, mi presentavo presso i locali di via Galilei in quel di Modena.
Come ho più volte avuto modo di raccontare, venni affidato alle amorevoli cure di due colleghi, un uomo ed una donna, responsabili dei quartieri non centrali, del comune emiliano.
Con la collega non è mai esploso l’amore, nel senso che mi ha sin da subito mostrato una cortese distanza, che tradotto in italiano corrente vuol dire che mi ha mollato nelle mani dell’altro collega.
Non che la cosa mi dispiacesse perché il mio fiuto mi diceva sin da subito che avrei trovato un autentico tesoro nel mio tutor, il paziente, cortese e timidissimo, nonché incredibilmente sottovalutato Paolo (Piccininuzzo).
Le lodi che ho già intessuto non le ripeterò, ma dimostrazione della stima e affetto che nutro sono le occasioni che ancor oggi, dopo che ho smesso di lavorare a Modena il 31 marzo 2014, ho il piacere di condividere con egli medesimo proprio lui.
Come anche lo scorso anno, in questo stesso periodo, abbiamo festeggiato l’approssimarsi del Santo Natale e la lieta ricorrenza – di cui mai si ricorda nonostante la mia conoscenza sia da ascrivere tra le date storiche nel suo curriculum vitae.
Stavolta, anche in ricordo di un’altra visita (da parte di colleghi diversi in realtà, almeno in parte) siamo andati alla Trattoria del Cacciatore in quel di Frassinara, amena località del comune di Sorbolo (ora Sorbolo Mezzani) dove si può sperimentare fisicamente l’esistenza del vuoto atomico (nel senso che non c’è nulla di nulla nei dintorni salvo un luogo importantissimo per la mia storia famigliare, ovvero la casa natale di san Guido Maria Conforti, a circa 4 km di distanza – abitazione dove venne al mondo anche mia madre 84 anni or sono).
A rendere speciale la serata, oltre alla presenza di Piccininuzzo, un altro pezzo da novanta della mia storia modenese, il mitico Cristian, compagno di tante scherzose avventure ed un nuovo amico che già da qualche tempo partecipa alle deliziose cene che ci capita di condividere, l’ottimo Pier (che forse ho invogliato a leggere Il Signore degli anelli e già questo sarebbe un bilancio più che positivo).
Per la lieta circostanza ho rispolverato anche la mia amatissima sciarpa comprata secoli orsono in quel di Roma, nell’unica occasione che ho avuto di andare al mercato di Porta Portese, quella che tanto aveva colpito i colleghi modenesi che, devo ammetterlo, erano allora un po’ scialbi e poco vivaci almeno coloristicamente parlando.
Con qualche sbavatura nel servizio, ma concedo le attenuanti per via del pienone, la cena è scivolata con grande piacere fino alla mezzanotte, accompagnata da ottimi antipasti, una squisita e deliziosa tagliatella con ragù bianco (cioè senza pomodoro) e cappelletti con brodo di cappone, per chiudere coi dolci non meno deliziosi.
Mi sono concesso una porzione abbondante di tagliatelle che ho davvero gustato con estremo piacere ma ancor più è stata la piacevo conversazione che, come al solito, non ha seguito schemi preconfezionati ed ha spaziato lasciando ai commensali di dare il meglio di sé.
Non è mancato, però, un momento di amarcord, col pensiero che è scappato a ricordare tutti i deliziosi collegi e amici che ho lasciato a Modena; scopro che sono in un bel numero sebbene non con tutti sia riuscito a tenere vivi gli stessi rapporti: guardando a quel periodo, di cui non ignoro né dimentico anche le tante fatiche, mi accorgo di avere stabilito davvero delle piacevolissime relazioni, sono tanti i volti che si affacciano con simpatia (e in alcun casi un pizzico di rimpianto) alla mia labile memoria, probabilmente molto aiutata anche da quei capolavori dei tortelli che la fantastica Rossella anche quest’anno mi ha amorevolmente recapitato (e di cui ho già intessuto le lodi in altro post).
A ogni collega e amico modenese rinnovo i ringraziamenti per avermi arricchito, fatto invecchiare meglio di quanto non potessi immaginare.
Essendo questo giorno annoverato tra i miei dies fasti ho deciso di solennizzarlo con una possibile ulteriore pietra miliare, compiendo un altro gesto che, chissà, potrà avere impensati sviluppi: ho inviato la domanda di mobilità per andare a lavorare presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Da molto tempo meditavo l’idea di abbandonare la divisa che porto indosso e magari da questa domanda potrebbe germogliare un nuovo albero.
Ma di questo aspettiamo fiduciosi.
Parma, 16 dicembre 2022 memoria di Sant’ Adelaide imperatrice, tredicesimo del mio ispettorato