Dunque Siena…
C’ero stato, in gita scolastica, non saprei nemmeno dire quando, tanto remoto è il ricordo.
Consigliato dall’albergatore, prendo il pollicino che mi porta sotto alla Loggia dei Papi, da qui, di troppo buon’ora, mi dedico alla visita.
La città è troppo sonnacchiosa per i miei gusti: niente che sia aperto prima delle 10, Cattedrale compresa; l’unico ufficio informazioni turistiche apre alle 9 o alle 9.30, non ricordo con esattezza.
Mentre sconsolato vago in attesa, adocchio un baldo giovane, alto quasi quanto me, invidiabilmente smilzo (invidia invidia invidia), che, indossando l’uniforme della polizia municipale, presidia in solitaria Piazza del Campo.
Non mi par vero e mi fiondo con impeto ad attaccargli un bel bottoncino: trovo persona cordiale, un po’ timido forse, ma gentile, col quale mi intrattengo in attesa.
Ne verrà fuori uno scambio di informazioni e valutazioni sulle diverse realtà regionali e comunali assai interessante; il giovane collega rifiuta l’offerta di un caffè, forse per timore di abbandonare il presidio sotto gli occhi di tutti, cosa che gli fa onore.
Provo, dunque, con la Cattedrale che trovo sbarrata, rimedio con la Torre del Mangia ed il museo Civico, alle 10.
La salita alla torre non è impegnativa come temevo, niente di straordinario, come sempre, bel panorama ma non aggiunge nulla a ciò che di straordinario vedrò subito dopo.
Il Palazzo Comunale, con gli affreschi di Duccio, è un’altra esperienza straordinaria: l’allegoria del buon governo, Guidoriccio da Fogliano sono straordinari.