Mi trovo al termine di un canale, con forma di rettangolo e mi chiedo come faccia ad arrivare lì l’acqua, salvo considerare che il canale è, evidentemente, artificiale, una deviazione del fiume.
La scena cambia del tutto: vedo entrare in un ampio locale, forse un garage di un grande albergo, un essere (due persone affiancate? una sola persona?) che si “separa” in due, sono un uomo ed una donna, in costume da bagno; la donna si ferma davanti ad un’ascensore e così pure l’uomo ad una certa distanza, ognuno davanti ad un’ascensore.
Qualcuno mi dice o sono io stesso a pensarlo che forse sono ridicoli, vestiti in maniera così inopportuna; la donna indossa un pareo che le arriva alle ginocchia e l’uomo un costume a slip.
Il sogno è della notte tra il 25 e 26 gennaio 2016.
Penso che fossero vestiti con costumi di colori sgargianti, giallo e arancio.
Questi colori mi ricordano il chiostro maiolicato delle clarisse di Napoli, che ho visitato anni fa con don Piero.
Mi ricordano anche una tovaglia o qualcosa del genere, stampata con arance e limoni.
Di questo sogno posso anche dire che mi rimanda alla creazione della Genesi: maschio e femmina li creò, una sorta di mia creazione dell’uomo e della donna.
Parma, 26 gennaio 2016