Oggi ho visto in tv il volto inflessibile, spietato di Angela Merkel: la sua risposta ad una domanda di una ragazzina palestinese, abitante in Germania da 4 anni (formulata in ottimo tedesco) ne ha causato il pianto, a fronte del quale la Cancelliera si è mostrata impacciata, anche se ha tentato una mossa consolatoria mal riuscita.
Cosa ha detto frau Merkel? che il suo paese non è in grado di accogliere tutti coloro che aspirano ad andarci a vivere, amara verità, forse impopolare, ma non meno vera.
Angela non è simpatica, non è politicamente corretta, non è telegenicamente o mediaticamente appetibile; probabilmente nessuna azienda le avrebbe proposto un incarico come venditrice; penso alla scena in Italia; davanti alle telecamere non dico il nostro presidente del consiglio, ma quasi qualunque politico italico cosa avrebbe detto?
Vedremo, faremo, sistemeremo, poi l’avrebbe abbracciata (in favor di telecamere) e avrebbe garantito che… qualcosa in Italia si trova sempre, una scappatoia, un appiglio…
Avrebbe fatto bene il nostro politico: di fronte alle persone singole quando sia possibile una soluzione alternativa alla durezza è sempre consigliabile percorrere quella strada, ma qui il problema è politico, non personale di quella ragazzina e non è un problema facilmente risolvibile.
Frau Merkel ha risposto troppo duramente alla ragazzina ma ha chiarito, sfidando piacioneria e buonismo d’accatto, che altro è la bontà d’animo altro la politica.
Come coi greci l’inflessibile tedesca difende un modello di società ed un certo stile di vita che prevede che la gente lavori, produca e viva secondo il tenore di vita che ha saputo creare: le cicale italiane come quelle greche vogliono far pagare ad altri i lussi che si sono concessi.
Apro un inciso sulla Grecia: direi che Tsipras si è molto italianizzato; dopo aver fatto peggiorare i conti del suo paese, avere rovinato il credito di fiducia che si poteva nutrire verso lo stato greco non pensa minimamente a dimettersi, potremmo farlo senatore a vita da noi, si troverebbe a suo agio, come a casa propria.
Si pone il problema, dunque, di accogliere chi viene in cerca di fortuna in Occidente, pretendendo di usufruire di tutti i benefici che non ha contribuito a creare.
Si pone la questione che Giacomo Contri più e più volte ha offerto alla riflessione, ovvero il rapporto tra amore e misericordia; rimando ad uno dei tanti post da meditare, quello del 23 giugno scorso, intitolato AMORE, MISERICORDIA, E LE ARPE ANGELICHE.
Non da meno quello del 14 marzo dal titolo Misericordia sadica.
Credo che una soluzione per la ragazza palestinese si possa e debba trovare perchè il suo parlar così bene il tedesco mi sembra una buona testimonianza che con quel paese intende intrattenere buoni affari, per quel che è possibile alla sua età, il che non cambia di una virgola il problema che sant’Angela ha chiarito.