Ne ha detta una giusta il grande promettitore, di fronte alla tragedia dei naufraghi di questi giorni: non devono partire le navi.
Giusto, anzi giustissimo.
Gli immigrati vanno controllati in Libia e da lì, chi ha effettivamente i requisiti, può essere ammesso nell’Unione Europea e in tutta sicurezza.
Lasciando così le cose si permettono alcuni corollari sgradevoli:
la continuazione di una guerra non dichiarata, quella che gli scafisti e le organizzazioni che hanno alle spalle stanno portando all’Europa e all’Italia come sua frontiera meridionale;
la speculazione sulla pelle di questi profughi e affini; che questi siano morti è del tutto irrilevante per gli scafisti & co visto che oso pensare che i soldi per partire li pretendano e incassino in anticipo (per quelli che fanno pagare).
L’ipocrisia italiana ed europea è ormai conclamata ed è su questa che campano personaggi senza scrupoli; chi importa droga si espone al pubblico ludibrio (perchè tutti o quasi disistimano gli importatori di droga) e l’isolamento, mentre quelli che importano profughi puntano su solidarietà, buonismo e cattiva anzi pessima politica.
C’è una soluzione possibile?
L’unica che mi sembra possibile nasce dal prendere atto che una guerra è in corso e che questi ” … uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità …” vanno aiutati a casa propria; aiutati a porre condizioni di vita diverse da quelle che molti paesi offrono attualmente.
Anche pensando a quali condizioni ottengono da noi? un alloggio, quando capita, un po’ di soldi al giorno (30 euro per vitto e alloggio se non sono male informato) e poi? Lavoro, studio, libertà … non sono diritti, anzi si pone la questione interessante:
cosa sono libertà, lavoro, studio?
Stiamo vedendo in questi tempi quali frutti porti il considerarli diritti; d’altronde abbiamo fior di ideologi al potere che sbandierano diritti che non esistono ormai più da tempo (e la crisi resta e non ne usciamo).
Vediamo come il grande promettitore saprà realizzare la giusta affermazione che ha fatto; credo che non farà diversa fine rispetto alle altre promesse.