donne in politica

Mai ho partecipato a elezioni più stanche, senza nessun entusiasmo, discussione, interesse.

Le regionali in Emilia Romagna incoroneranno Stefano Bonaccini, purtroppo, ma spero con un numero così risicato di voti da fargli sentire sul collo l’alito freddo della scarsa legittimazione.

Stamattina alle 9 ho fatto il mio dovere, portando anche mia madre a votare e, credo, per la prima volta dopo decenni, entrambi abbiamo votato bene.

Tornato a casa ho letto sul Corriere delle censure che l’università di Cagliari intenderebbe muovere ad un suo docente per un articolo sessista dedicato alla candidata alle regionali venete Moretti.

Non entro nel merito della diatriba: il docente si è scusato (avrebbe potuto evitarlo?) e tutti vissero felici, politicamente corretti e contenti. La curiosità mi ha fatto ascoltare, però l’intervista della Moretti, online sempre sul Corriere.

Ho apprezzato molto il tempo che la Moretti ha dedicato ad esaltare le cure estetiche delle donne e la loro bellezza.

Credo che la cura della persona debba appartenere ad ogni persona, a prescindere dalla bellezza: la cura di sè aha a che fare con gli appuntamenti, è un modo di trattarsi e trattare gli altri da non sottovalutare.

Altro discorso è quello della bellezza, che è cosa ben diversa dalla cura e qui … sentir tirare in ballo la solita solfa della bella oca e dei problemi che potrebbero creare le belle e intelligenti … da far venire il latte ai talloni altro che ginocchia.

La cosa che, però, mi ha schifato è il triplo salto mortale che la ex deputata Moretti, ora europarlamentare e chissà, malauguratamente, futura presidente regionale sta compiendo: la regione veneto sarebbe scalabile solo da lei quindi gli elettori che l’hanno voluta al parlamento italiano (evidentemente perchè pensavano che vi potesse svolgere una certa qualificata attività) e poi, da veri samaritani caritatevoli, rinunciano a quelle competenze per usufruirne in Europa, ora debbono rinunciare ancora e concentrarsi al solo Veneto.

Le poltrone lasciate libere a Roma e a Bruxelles sono o saranno occupate da altri eletti nella medesima lista, il che significa che la candidatura serve solo per vincere un’altra poltrona, acquisire altro potere, esattamente come faceva qualcun altro, criticatissimo (e a ragione) che si candidava in ogni circoscrizione per poi scegliere dove essere eletto (e recuperare un fedele debitore).

La Moretti non sarà interessata alla gestione del potere di tipo maschile ma mi pare che le novità introdotte dalle belle brave competenti capaci di successo al momento non siano tanto diverse.

Se le novità delle donne in politica sono queste…

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