Stanotte, mentre pioveva, ho fato un sogno politico che potrebbe far felici i tanti di quella sinistra incarognita conro il Berlusca, visto che uno dei protagonisti del sogno è il nostro, ridotto economicamente e fisicamente assai male.
Mi trovavo, dunque, a casa di Berlusconi, in compagnia di un’altra persona che non ricordo; ci muoviamo per alcune stanze poi scambiamo alcune parole del tipo “è messo proprio male, è rimasto solo, l’ho visto che usciva dal bagno con la governante/badante (?), alla luce di una torcia,era tutto buio, non ha più i soldi per…”.
Quindi mi trovo in una stanza molto grande; devo andare in bagno; qualcuno mi ha dato uno strano aggeggio che servirebbe per non cadere; in effetti mi ritrovo in un bagno che è in una sorta di rialzo (come se fossi al primo piano) in equilibrio precario, col rischio che questa struttura cada in avanti.
Forse parlo con qualcuno di riservatezza, riferendomi al bagno.
Mi trovo, adesso, in una stanza diversa, forse la mia camera da letto, sempre all’interno della villa berlusconiana.
Entra in stanza tal Susanna (ex collega che mi suscita l’identica simpatia che provo all’idea di prendermi un dito in un occhio, per parlare educatamente); verso di lei ho un atteggiamento stranamente poco conciliante; non ricordo cosa lei provi a dirmi ma la mia reazione è estremamente decisa e brusca: “vattene, fuori di qui, fuori, vai via, non ti voglio qui, sparisci”, queste le frasi che, all’incirca devo averle indirizzato.
Qui termina il sogno, non privo di una certa inquietudine specie pensando alle due persone protagoniste che, come detto, non mi sono esattamente simpatiche