Amleto

Non mi faccio mancare una scossetta ogni tanto, giusto per non perdere l’allenamento al senso di precarietà: quella di stamattina, ben percepita, alle 08.48 era di magnitudo 3.6, sembra quasi ridicolo dirlo, ma mi veniva da pensare: beh niente di che, in fondo abbiamo sentito di peggio.

Oggi ho concluso la mia prima esperienza come docente alla Scuola Interregionale di Polizia Locale: è stato faticoso ma anche soddisfacente – ieri meglio di oggi; ho trovato una classe assai interessante e stimolante; vediamo se continuare questa strada (dipenderà, credo, anche dai feed back ch riceverò dagli allievi).

Adesso posso dedicarmi a sistemare le innumerevoli foto che ho scattato a Milano e a Barcellona, d’altronde ho dovuto dare precedenza al matrimonio dei miei adorati Umberto e Luana (di cui invidio follemente il viaggio di nozze).

Un po’ di riflessioni da compiere – sul lavoro – insoddisfacente – i rapporti sociali – anche peggio – libri da leggere: Shakespeare sopra tutti, nell’edizione del Corriere della Sera.

Sono ancora ad Amleto, che fatico ad abbandonare (ora sto leggendo la corposa introduzione) perchè è un personaggio in cui mi ritrovo in molta parte (il che non è esattamente entusiasmante lo so bene): la sua irresolutezza, la simulata pazzia, l’arguzia, mi appassionano come poche altre cose.

Una frase particolarmente interessante del povero Rosencrantz: “L’estinzione della maestà non avvien mai da sola, ma essa attrae, come un vortice, tutto quel che le si trova da presso”; la nevrosi, caduta della salute, non provoca forse gli stessi effetti? tutto ne è travolto, anzi stravolto.

Stasera potrei decidere però di dedicarmi ad un’altra opera…

Nel frattempo ho aggiunto un particolare al sito…

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