Avevo ancora l’idea di andare a Genova, ma, come la scorsa settimana, ho deciso all’ultimo di cambiare itinerario (non mi spiego questa resistenza, chissà); sarei andato a Firenze se i prezzi dei treni fossero stati umani, così ho pensato di tornare a Milano.
Ho poi scoperto che a Genova c’era anche il nostro beneamato presidente del consiglio Renzi: forse il mio intuito aveva preavvertito la cosa e mettendomi sull’avviso, mi ha evitato il brutto incontro.
Stamattina, tuttavia l’umore era nero, come se proprio non volessi andare, tutto sembrava complicato; il treno in ritardo non mi dato una mano, la mail che avevo inviato sul cellulare non è arrivata (privandomi di preziose informazioni turistiche), insomma tutto sembrava complottare perchè ne venisse fuori una pessima giornata.
Il programma che mi ero fatto l’ho realizzato solo in parte ma con molto compiacimento, alla fine tutto è andato meglio di quanto immaginassi, ma certo quando ho visto il tram numero 14 sfrecciarmi davanti… e dopo averlo rincorso trovarlo in sosta salire e … non trovarci nessuno per scoprire poi che quello andava a Lorenteggio che è il capolinea opposto a quello dove dovevo andare io ed infine arrivare alla Certosa di Garegnano (che mi ostino a ricordare come Garbagnate) e trovarla chiusa…
Beh acqua passata; la facciata della Certosa è bella, l’interno lo vedrò in altra occasione.
Mi sono spostato verso la seconda meta: il cimitero monumentale; avevo letto di visite guidate della durata di 90 minuti; io ci sono entrato alle 12.30 o poco più e ne sono uscito, dopo avere male interpretato un messaggio sonoro, alle 16.00, il tutto, come sempre, senza mangiare e quasi bere.
Del cimitero parlerò a parte perchè è stata un’esperienza unica, che non credevo.
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