Accettato l’invito del gruppo colibrì, escursione in città con vari aspiranti fotografi: le locations, come si dice oggi, non sono entusiasmanti ma utili per notare dettagli inconsueti, prospettive e giochi di luce; lo spirito è buono e la mattinata scorre velocemente.
Per la prima volta mi accade di dimenticare a casa la scheda di memoria della macchina fotografica, un gentile signore me ne ha prestata una, in modo da salvarmi l’uscita; che sia la stanchezza e lo stress accumulati in questi giorni lavorati freneticamente?
L’appuntamento era presso la chiesa di Sant’Agostino che raggiungo con la mia nuova (si fa per dire) e fiammante bicicletta, dono di una persona speciale: provvederò a rivisitarla secondo il mio stile, nel frattempo riprendo a pedalare e, per scrupolo, la fotografo a futura memoria.
Visita del museo lapidario poi della chiesa di San Giovanni Battista con lo straordinario Compianto su Cristo morto di Giudo Mazzoni, ed infine la zona di Via Carteria.
Dedico parte del pomeriggio ad un’uscita al parco per una passeggiata stile nordic walking che mi devasta una caviglia e le spalle ma torno rilassato e spappolato.
Al ritorno porto a compimento la lettura dello straordinario libro di Chiara Frugoni dedicato a Francesco e Chiara: mi è piaciuto moltissimo, come tutti i libri della Frugoni; definirei questo libro come il racconto di una grande storia d’amore, non di innamoramento.
Chiara e Francesco non hanno fatto i fidanzatini, che sono stati vicini vicini, ma hanno vissuto intensamente un rapporto di stima intellettuale in cui c’è stato da parte di entrambi una buon trattamento del pensiero dell’altro, il tutto mediato da un terzo col quale entrambi hanno avuto una vicinanza privilegiata.
Entrambi hanno vissuto senza proclami e senza autorizzazioni o rivendicazioni il privilegio che spetta all’uomo e che lo connota come tale: la facoltà di porre leggi, proprio come lo stato pone le proprie leggi.
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