Vienna è rimasta nel cuore

Viaggio in autobus con l’IPA di Riccione e con la mia cara collega Silvia conosciuta anche come Porky’s. 

A quel tempo non tenevo alcun “diario di viaggio” per cui ricordo vagamente il succedersi delle giornate, tuttavia alcune cose mi sono rimaste molto chiare nella memoria.

La prima è stata l’economicità del soggiorno: 5,25 euro a notte nell’albergo della Polizia viennese è stato un vero sogno, per me poi che ho avuto la camera singola… camere spartane ma pulite, di meglio non avrei potuto chiedere.

Mi sono isolato subito dal gruppo che era molto più interessato a mangiare che a camminare, ogni tanto mi riunivo con Silvia l’unica consolazione del viaggio visto che non ho avuto altri partner.

Ho visitato praticamente tutto o quasi della città che, lo confesso, mi è piaciuta davvero tantissimo.

Segnalo, in particolare lo Stephansdom col tetto maiolicato (si dirà così?) – i tetti maiolicati sono stati una costante che ha incontrato il mio apprezzamento – il Belvedere, l’Albertina, il Kunsthistorischen Museum (dove ho ritrovato il quadro di Cagnacci che rappresenta la morte di Cleopatra che era stato a Rimini in occasione della mostra dedicata al pittore e che mi aveva visto come direttore), la Hundertwasserhaus, la Cripta dei Cappuccini, l’Hofburg, la casa di Freud. Tutto bello, molto bello e stavo dimenticando il Palazzo della Secessione, i quadri di Klimt, di Schiele, insomma è stato amore con questa città davvero splendida. Ricordo in particolare la Cripta dei Cappuccini con la tomba di Maria Luigia che aveva le violette di Parma fresche, segno di un affetto tra la Città Ducale e la sua Sovrana che non è ancora venuto meno; l’ambiente è un po’ angosciante ma molto molto suggestivo. Commovente poi la messa in suffragio di Papa Giovanni Paolo II, morto poco prima della partenza, officiata dal Nunzio in Austria (un Arcivescovo di cui ignoro il nome), messa in latino con la Messa da Requiem di Mozart eseguita dal vivo da coro e orchestra.

Che dire? nonostante il disagio del viaggio (ore e ore) in pullman scomodissimo (sono alto, capirete) e la compagnia abbastanza insignificante (ma ho riscoperto poi l’organizzatore, un mitico maresciallo dei CC, simpaticissimo), ricordo Vienna con entusiasmo.

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