Oggi mi sono dedicato a tagliare i germogli dei pomodori che stanno alla base delle piante e che sono inutili, ho guardato compiaciuto i fagiolini che sono spuntati allegramente e mi sono beato dei radicchi che stanno crescendo rigogliosi.
Ho poi scelto il medico di base e spostato il conto corrente, insomma ho portato avanti le procedure per rendere “definitiva” la permanenza a Parma, nonostante le difficoltà burocratiche che incontro.
Poi ricorre il compleanno di una carissima amica, Silvia, una di quelle che sono ormai molti anni che ho la fortuna di poter coltivare; spero di poterlo festeggiare degnamente quanto prima.
Ricorre spesso, almeno ultimamente, il verbo coltivare sebbene le mie coltivazioni, eccetto quelle orticole, siano decisamente in ribasso.
Ho terminato di leggere “Il sistema periodico” di Primo Levi.
Libro molto bello, gradevolissimo, di lettura veloce perchè invitante. Simpatico anche il metodo usato per classificare i racconti.
Mi viene da stabilire un contatto tra Primo Levi e Mario Calabresi: entrambi mi suggeriscono un modo positivo di affrontare la vita, con una buona ironia che non sfocia mai nel sarcasmo.
Percorsi di vita diversissimi, ma unificati da uno stile che esprime una serenità di giudizio, che gli invidio.
Leggendolo mi avverto molto “chiuso”, bloccato da pastoie provinciali che mi fanno sentire come tutto stretto, opprimente; capisco bene che è una tentazione, nemmeno nuova, come sempre accade: non c’è novità nella patologia.